Era il 2016 quando è nato Leone per la prima e unica volta, intendo nella sua unica forma, quella attuale, alcuni miei progetti prima di avere l’aspetto che hanno, passano almeno 2 o 3 versioni prima di diventare definitivi, Leone invece era nei miei pensieri così, e così è rimasto.
In quel periodo lavoravo come grafica in una piccola azienda, lavoravo lì da molti anni, il mio desiderio più grande però era quello di lavorare a tempo pieno come illustratrice, volevo seguire i miei progetti, seguire i corsi, fare tutto il necessario per imparare il mestiere dell’illustratore, sono una mamma con tre figli e riuscire a cambiare strada era decisamente difficile, per cui mi sentivo sempre alla rincorsa di qualcosa che mi sfuggiva di mano, e questo mi infuriava parecchio, soprattutto perché per questo incolpavo me stessa.
Frequentavo un master di illustrazione a Firenze, il master durava qualche mese per cui ho passato un lungo periodo tra il lavoro, quello vero, i viaggi in treno nei week end per seguire il master, e lo stress generale, a cui si sommavano anche i sensi di colpa di trascurare la mia famiglia.
E’ stato un periodo davvero molto bello, perché ho imparato molto e conosciuto tanti professionisti del mondo dell’illustrazione, ma allo stesso tempo è stato anche un periodo particolarmente angosciante perché quello che volevo raggiungere mi sembrava sempre più lontano e impossibile, tutto ciò oltre a rendermi triste spesso mi faceva sentire davvero arrabbiata.
Era un sabato, mi ero alzata all’alba per prendere il treno per Firenze, quando ho iniziato a pensare a tutto quello che stavo facendo, senza ottenere risultati, volevo davvero cambiare strada, ho iniziato ad arrabbiarmi con me stessa, a tal punto da fare una sorta di ruggito, avevo davvero ruggito forte come un leone, mi bruciava la gola.
Un po’ in lacrime ho preso il treno ed ho iniziato a disegnare, così è nato Leone, non pensavo ancora ad un libro per bambini, Leone parla di me, inizialmente avevo scritto “dentro di me” tra i miei appunti, non era il titolo, ma il concetto che cercavo di rappresentare.
In quel periodo avevo scoperto le ecoline così ho fatto qualche prova del personaggio, mi sembrava davvero convincente è poi mi aveva letteralmente preso il cuore, era davvero carino, ho iniziato a fare delle prove tecniche per ottenere più macchie possibili per lavorare in digitale, ho realizzato la prima immagine con il primo personaggio che non era Leone.
La prima immagine riguardava Furia la sua rabbia, da lì ho iniziato a lavorare senza seguire uno story board, non seguivo una traccia, non sapevo che storia volevo raccontare, così immagine dopo immagine, ho ottenuto un libro di 64 pagine senza parole, un silent book.
Ero davvero orgogliosa, mi sembrava il mio primo libro senza errori con il ritmo giusto, con belle illustrazioni, con i colori giusti, e poi farlo è stato davvero un piacere e un divertimento, in quel periodo infatti la rabbia che avevo era letteralmente sparita, purtroppo non è durato molto, quando ho iniziato a ricevere le prime risposte negative nel mio intento di proporlo.
“Vabbè dai capita” come direbbe qualcuno, come ho fatto con tutti i miei libri ne ho stampate poche copie ed ho provato a venderle in autonomia, Leone è stato sugli scaffali del mio shop on line per qualche anno, fino a quando ha trovato casa davvero.
Ora sono davvero felice, incontro Leone nelle biblioteche e nelle librerie, sono sorprese ancora inaspettate quando lo incontro in giro, devo confessare che ora è anche diventato più bello, il formato del libro è diventato più grande dell’originale, sono state ridotte e concentrate le pagine, che prima erano davvero troppe, ma soprattutto a Leone gli è stata scritta una storia, una bellissima storia narrata da Giulia Pesavento.
“Una rabbia da Leone” si trova ora negli scaffali di Sassi Junior.
Leone ha un bel caratterino: appena qualcosa lo infastidisce, esplode di rabbia! Ma un bel giorno la sua ira gli esce letteralmente fuori, e inizia a tenergli testa… Un profondo racconto sull’accettazione delle proprie emozioni. Un libro che aiuta a gestire le emozioni, senza lasciarsi sopraffare dalla negatività.